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OVA MURINA

14 Dicembre 2017 - Visite (3709)

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  • Difficoltà
    Media
  • Costo
    Medio
  • Porzioni
    8
  • Cottura
  • Preparazione

L’Ova Murina è un dolce tipico ed esclusivo di Sciacca. Fu ideato intorno al 1600 dalle monache della Badia Grande, infatti viene chiamato anche L’ova rà Bata Ranni (della Badìa Grande).

Questo dolce nasce come sostituito estivo del cannolo siciliano, visto che la ricotta nel periodo estivo non veniva prodotta. Pare che  l’origine del nome venga da Uova Moresche, poiché furono i Mori che portarono il cacao, la cannella e la vaniglia, necessari per la preparazione del dessert.

La ricetta originale prevede  l'aggiunta di canditi di zucca alla farcitura, ma io lo voglio proporre senza, secondo il mio gusto personale. In sostituzione ho preferito le scaglie di cioccolato, che richiamano il gusto dell'impasto dell'involucro

INGREDIENTI

3 Uova
100 gr Zucchero semolato
80 gr Mandorle
10 gr Amido per dolci
3 cucchiaio Cioccolato fondente
1 bustina Vaniglina
1 Scorza di limone
500 gr Latte
80 gr Zucchero semolato
50 gr Amido per dolci
1 bustina Vaniglina
1 Scorza di limone
1 cucchiaino Cannella in polvere
q.b. Burro fuso

PROCEDIMENTO

Iniziamo  con la preparazione delle mandorle che vanno pelate, tostate e tritate. Il procedimento è semplice: immergiamo le mandorle in acqua bollente (100°C) per 1 minuto esatto, dopodiché scoliamo e , sfregandole fra pollice ed indice, peliamole ad una ad una. Asciughiamo con un canovaccio e tostiamole in padella.

 

Appena si saranno raffreddate, riduciamole in farina, con l'aiuto di un tritatutto (io Bimby).

 

Ora è il momento di preparare l'impasto per le "crepes". Con una frusta a mano, mescoliamo le uova ai 100 g di zucchero, e aggiungiamo via via i 10 g di amido , la farina di mandorle, 1 busta di vanillina, la scorza di limone ed i 3 cucchiai di cioccolato fondente precedentemente grattugiato. Formiamo così una pastella dalla consistenza un po' più densa di quella delle comuni crepes. Se dovesse esserlo troppo, aggiungente pure un goccio di latte.

 

Successivamente prepariamo in una scodellina del burro fuso che ci servirà a spennellare la padella per cuocere le "crepes". Scaldiamo la padella, spennelliamo con il burro e versiamoci un mestolino di impasto, inclinando la padella al fine di dargli una forma circolare. Attenzione però: l'impasto è molto delicato. Non preoccupatevi se la forma non è proprio perfetta, cercare di correggerla con un cucchiaio o altro, potrebbe far strappare la pasta. Questo è un impasto molto fragile e richiede calma e un pizzico di adattamento, perchè si strappa facilmente. Dopo il tempo necessario per far dorare l'impasto, con l'aiuto di una spatola, giriamolo con molta cautela e facciamolo dorare anche dall'altro lato. Procediamo in questo modo fino a finire l'impasto

 

Occupiamoci ora della crema per la farcitura. in un pentolino versiamo gli 80 g di zucchero, la cannella e i 50 g di amido e mescoliamo. Dopodiché versiamo un po' di latte, preso dal totale, e versiamolo mescolando, al fine di far sciogliere amido e zucchero impedendo ai grumi di formarsi. Quindi aggiungiamo il rimanente latte e la scorza di limone grattugiata e poniamo il pentolino su fiamma dolce mescolando fino all'ebollizione. Spegniamo e facciamo intiepidire mescolando ogni tanto.

 

E' arrivato il momento di farcire le nostre Ova Murina. Mettiamo al centro di ogni disco un cucchiaio o due di crema, spalmando verso due estremità e poniamo sulla crema delle scaglie di cioccolato. Richiudiamo e disponiamo su un vassoio. Procediamo così con tutte le "crepes" e ... Buon dessert!

 

CONSIGLI DELLO CHEF

Potete sostituire le scaglie di cioccolato sulla crema con della zucca candita, così come prevede la ricetta originale. O, in alternativa, sostituire la crema con della ricotta zuccherata come quella dei cannoli siciliani. Anche quest'ultima versione, merita l'assaggio

Food blogger

Gisella Bongiovi
Sono Gisella e vivo a Sciacca, città di mare nella provincia di Agrigento. Conduco una vita molto dinamica, ma riesco sempre a trovare il tempo da trascorrere in cucina. Amo la cucina sana e i sapori della nostra tradizione, anche se ritengo prezioso lo scambio culturale con tradizioni diverse dalla nostra, anche attraverso la cucina. "La tavola è come una tela dipinta che ci insegna che “oggi” è una volta sola. L’immagine dipinta svanisce alla fine della giornata, ma il suo ricordo resta scolpito nella mente delle persone che erano sedute al nostro stesso tavolo" (cit.)

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Commenti

  1. 16 Aprile 2019

    Rosario

    Brava Gisella , la tua ricetta è fedele alla tradizione .sono venute ottime

    Rispondi

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