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Impasti lievitati

TARALLI CON ESUBERO DI LIEVITO MADRE

1 Aprile 2016 - Visite (2430)

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  • Difficoltà
    Media
  • Costo
    Medio
  • Porzioni
    20
  • Cottura
  • Preparazione

Esubero di lievito madre? Che fare? Ecco dei buonissimi taralli che al mio paese in realtà chiamiamo 'Friselle'. Uno tira l'altro. Croccanti, fraganti, in pratica una bontà tutta da provare e scoprire.

 

INGREDIENTI

500 gr Farina 00
120 gr Olio extravergine di oliva
150 gr Vino bianco
200 gr Lievito madre
15 gr Sale
q.b. Semi di finocchio

PROCEDIMENTO

All'interno della ciotola dell'impastatrice versare la farina e al centro il Lievito madre non rinfrescato (esubero) e il vino.

Iniziare ad impastare ed aggiungere lentamente l'olio con all'interno sciolto il sale.

Impastare bene tutti gli ingredienti e lasciar riposare per due ore circa.

Trascorso il tempo formare i taralli e nel frattempo mettere a bollire una pentola con l'acqua nella quale tufferete i taralli. Metterli in bollitura e, appena salgono a galla, scolarli e lasciarli asciugare su un canovaccio.

Foderare una teglia con carta da forno e adagiare i taralli abbastanza vicini tanto non ricrescono.

Infornare in forno caldo a 200°C per 30 minuti circa o fino a doratura.

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CONSIGLI DELLO CHEF

Varianti (al posto dei semi di finocchio): peperoncino piccante, cipolla ridotta in purea, olive ridotte in purea

Food blogger

Luisa Pontillo
Mi chiamo Luisa Pontillo e vivo a Grassano, un piccolo paese della Basilicata in provincia di Matera. Sono un’insegnante esperta di lingua inglese e mi occupo soprattutto di certificazioni linguistiche, ma sono anche moglie e mamma di Chiara, una ragazzina di 13 anni. Sono una camperista e amo viaggiare per conoscere e scoprire nuovi posti, dolci e piatti da poter poi riprovare e riproporre a casa e con gli amici. Sono sempre in movimento (non mi fermo mai) e soprattutto sempre pronta ad impastare. Il mio hobby? La pasticceria dolce e salata. Sin da bambina mi divertivo ad aiutare mia nonna materna (ora 95 anni) in pasticceria e questa passione non mi ha più abbandonata, anzi mi segue anche nella professione di insegnante; infatti ai miei studenti, a fine anno scolastico, propongo sempre una simulazione dell’English Tea time durante il quale ci cimentiamo nella preparazione di dolci tipici inglesi.

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